La tecnica della legatura a piombo ha un sapore antico ed intramontabile: le tessere di vetro vengono contornate da trafilati di piombo e composte in modo da formare i disegni. Una tecnica utilizzata da secoli per le grandi superfici vetrate di chiese e cattedrali e per la composizione di grandi vetrate artistiche
Con l’Art Nouveau e il Liberty la vetrata ha il suo grande rilancio sviluppando forme e cromatismi nuovi.
Louis Comfort Tiffany rinnova profondamente la vetrata sia dal punto di vista iconografico che tecnico introducendo l’uso di vetri opachi, fatti produrre da lui stesso, e sostituendo il profilato in piombo con un nastrino di rame.
Dopo una parziale decadenza delle vetrate artistiche nel secondo dopoguerra (in cui ci si occupa soprattutto di restauri) ne è seguita la rinascita grazie ad innovazioni sia formali che tecniche: ricordiamo Chagall, le Corbusier e Anzolo Fuga.
Dopo decenni di arredamento spoglio e minimalista l’uso della vetrata artistica come decoro della propria abitazione è in rapida espansione.
Le singole tessere di vetro tagliate nella forma necessaria alla composizione possono contenere varie lavorazioni: come sabbiatura e pittura gran fuoco. Colorazioni particolari sono studiate per rendere oltre alla trasparenza naturale del vetro anche effetti di dissolvenza e chiaroscuri.
L’interpretazione più moderna delle vetrate a piombo vuole la tecnica mista come interpretazione contemporanea di un’arte antica. Spesso nelle vetrate rilegate a piombo si inseriscono vetrofusioni, decori incisi a sabbia, particolari dipinti a fuoco e smalti.